Le recenti vicende legate al generale Roberto Vannacci hanno generato un curioso e duro commento da parte di Nicola Porro.
Anche Nicola Porro ha voluto dire la sua sulla recente vicenda che ha visto coinvolto il generale Roberto Vannacci. L’uomo, infatti, è stato nominato come capo di stato maggiore delle Forze operative terrestri ma proprio dopo l’annuncio del ruolo è arrivata l’inchiesta a suo carico da parte della magistratura. Una situazione che ha portato il noto giornalista e conduttore a commentare nel suo consueto editoriale a ‘Stasera Italia’ su Rete4.
Porro e il commento su Vannacci
“C’è questa storia un po’ kafkiana del generale Vannacci, tutti lo conoscete, il suo è stato il caso editoriale dell’anno”, ha esordito Porro in diretta a ‘Stasera Italia’ su Rete4. “Lo abbiamo invitato in tante trasmissioni televisive, però nel giorno in cui viene nominato capo di Stato Maggiore del comando delle forze operative terrestri, un nuovo incarico che pare non sia una promozione, parte un procedimento disciplinare nei suoi confronti”.
La sottolineatura del conduttore prosegue: “Esattamente nello stesso giorno”. E poi: “Vannacci evidentemente ha scritto delle cose nel suo libro che non piacciono a molte persone, come invece piacciono a tante altre, tant’è che è diventato un caso editoriale. Lui è un funzionario dello Stato e su questo il segretario del Pd, Elly Schlein, ha detto cose diverse da quelle che dice Vannacci, visto che in lui ha individuato un rischio. Di questo si indagherà nel procedimento disciplinare che lo riguarda”.
L’affondo alla magistratura
Ma la parte più dura del commento di Porro arriva sul finale dell’editoriale. Il giornalista, parlando al pubblico, e in generale rivolgendosi a tutti i telespettatori e non solo ha detto: “La domanda che voglio fare a tutti voi che siete a casa è la seguente: se un generale dell’esercito si permette di scrivere un libro su qualcosa che peraltro non riguarda esattamente la sua funzione – perché ‘Il mondo al contrario’ è una sua visione del mondo, dal green alla famiglia, cose che hanno poco a che vedere con le attività operative di un generale dell’Esercito italiano -, per quale motivo la stessa prudenza, lo stesso obbligo, lo stesso atteggiamento dovrebbero averlo un grande numero di magistrati? […]”,
Qui il conduttore ha spiegato che i magistrati “sono come Vannacci funzionari dello Stato” e che “vengono pagati dai contribuenti” e “come Vannacci hanno un ruolo delicato, forse ancora più delicato nel decidere la vita di noi che possiamo essere sottoposti alle questioni della giustizia”.